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Dirigente Microsoft ammette che la sua azienda trae vantaggio dalla pirateria

Da Techdirt.

Jeff Raikes, capo del gruppo business dell’azienda, ha dichiarato, nel corso di una conferenza per investitori, che se qualcuno usa software piratato, spera che lo faccia con software Microsoft, perché così, anziché passare alla concorrenza, un giorno o l’altro comprerà.

Ci voleva poco per dei comuni mortali a capirlo, ma molto perché il maggiore produttore di software del mondo lo ammettesse direttamente. Del resto, chi di noi, che ha iniziato a smanettare da ragazzino sui computer una ventina di anni fa, non lo ha fatto coi dischetti di Windows 3.1, Word o Excel, completamente liberi da protezioni, copiati dall’amico? In questo modo i prodotti Microsoft, più di altri, si sono diffusi a macchia d’olio. Chiaramente, chi poi ha dovuto comprarli, a casa o per l’azienda, ha comprato quelli che conosceva già.

La dichiarazione, peraltro già anticipata l’anno scorso dalla stessa Microsoft, sembra in contraddizione con la recrudescenza nella lotta al software contraffatto, basata sulla teoria che una copia illegale corrisponde ad un mancato acquisto, ma è chiaro che si debba usare un po’ il metodo del bastone e della carota, per spaventare e convincere una percentuale degli utilizzatori fuorilegge a comprare.Mi sembra che il ragionamento sia analogo anche per la musica e i film.

Il ragionamento mi sembra analogo per musica e film.

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