Quasi due ani dopo l’acquisizione di OpenOffice.org da parte di Oracle crescono il malcontento degli sviluppatori e la preoccupazione degli utenti e dei manutentori delle principali distribuzioni Linux che installano come suite di produttività questa che è la più diffusa tra quelle open source.
L’alternativa ad oggi più promettente è il fork di OpenOffice chiamato LibreOffice. Tanto che sia Ubuntu che Fedora e openSUSE hanno già deciso di passare a quest’ultima.
LibreOffice, che proprio in questi giorni è arrivato alla versione 3.3.0, è ancora ovviamente molto simile al suo fratellastro, ma già presenta alcune significative migliorie, tra le quali – ad esempio – l’importazione di documenti nei formati Microsoft Works, Lotus Word Pro e soprattutto PDF.
Chi volesse provare la nuova suite può farlo, sia su Linux, Mac OSX e Windows, scaricandola dal suo sito.
Per chi invece utilizza Ubuntu e la vuole installare invece tramite repository, godendo di tutti i vantaggi che questo offre – installazione di tutti gli altri pacchetti necessari (dipendenze) e aggiornamenti automatici in primis, può farlo grazie al metodo che indico qui sotto.
Attenzione perché 1) il repository utilizzato non è ancora ufficiale ma un PPA e 2) questa procedura rimuove automaticamente OpenOffice.
- Aggiungere il repository PPA, con il comando:
sudo add-apt-repository ppa:libreoffice/ppa
- Aggiornare il database dei pacchetti:
sudo apt-get update
- Installare i pacchetti necessari:
sudo apt-get install libreoffice
libreoffice-gnome libreoffice-help-it libreoffice-l10n-it