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Alla ricerca di Jim Gray

boat.jpgL’altro giorno, quando ho sentito in un giornale radio che per il ritrovamento di Jim Gray, definito “l’ideatore del Bancomat (*) e di Google Earth (**)”, disperso in nel Pacifico al largo di San Francisco dopo essere uscito in barca per disperdere le ceneri della madre, si sta utilizzando il suo stesso software (Google Earth, appunto), ho pensato ad una delle tante bufale informatiche divulgate dai grandi media.

In realtà qualcosa di vero c’è, anche se la storia era infarcita di banalizzazioni ed errori grossolani.

Oltre alla grande mobilitazione di amici, parenti e volontari che, con l’aiuto della tecnologia più moderna cercano di contribuire al suo ritrovamento, Amazon ha messo a disposizione, sul suo sito dedicato all’intelligenza artificiale, immagini aeree dettagliate della zona fornite dalla NASA, in modo che volontari di tutto il mondo possano esaminarle e segnalare la presenza di qualche segno di interesse.

Un bell’esempio di sfruttamento rapido della tecnologia e della rete, e della collaborazione tra uomini di tutto il mondo, per un nobile scopo.

*) Falso. Ha studiato l’elaborazione delle transazioni, che sta alla base del suo funzionamento.

**) Falso. Ha contribuito allo sviluppo di Virtual Earth, l’analogo di Microsoft.

Immagine: da Mechanical Turk (Amazon).

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